In occasione della festa di San Colombano, monaco irlandese e patrono di Bobbio, vi invito a visitare la basilica a lui dedicata, una chiesa ricca di opere d’arte, affreschi rinascimentali e barocchi, con notevoli decorazioni altomedievali come le lapidi marmoree del periodo longobardo e il famoso mosaico pavimentale del XII secolo.
“San Colombano, con la neve in mano”, così recita l’adagio popolare che i bobbiesi citano in occasione della festa del loro patrono. Le celebrazioni dedicate al santo si concentrano Il 23 novembre, data della morte del monaco irlandese, avvenuta nel 615. Dato che siamo alle porte dell’inverno e che la storica cittadina della media Val Trebbia si trova a quasi 300 metri di altitudine, circondata da alcune delle alte vette dell’Appennino piacentino come il Monte Penice, ecco che spesso i festeggiamenti di San Colombano coincidono con le prime nevicate, anzi, quest’anno la neve ha già fatto la sua prima comparsa!
San Colombano ebbe una grande importanza per la storia e lo sviluppo di Bobbio, dove giunse nel 614 dopo un lungo peregrinare. Colombano nacque in Irlanda intorno al 540- 543, molto giovane entrò in monastero prima nell’isola di Clinish, e poi a Bangor. Qui condusse una vita di preghiera, studio e mortificazione corporale. Alcuni anni più tardi desideroso di intraprendere un pellegrinaggio, iniziò il viaggio che durò tutta la vita. Attraversò la Francia dove fondò alcuni monasteri, tra questi quello di Luxeuil (località con la quale Bobbio è gemellata) dove rimase molti anni
I monasteri da lui fondati seguirono una regola affine a quella di Benedetto (la famosa “ora et labora”), ma a questa il santo irlandese aggiunse la regola della meditazione e della lode perenne che occupava ogni momento della vita dei suoi monaci. Per coloro che avessero trasgredito, anche solo con il pensiero, Colombano aveva stilato un elenco di penitenze, anche corporali.
Dopo aver ripreso il viaggio ed essersi separato da San Gallo in Svizzera si fermò presso la Corte Longobarda. Conquistò la stima del re Agilulfo, che gli consegnò dei terreni in quel di Bobbio, dove poter fondare un nuovo monastero. Il primo monastero di Bobbio sorse nel 614 nei pressi della piccola chiesa di San Pietro, dove oggi si trova il Castello dei Malaspina. Qui si sviluppò anche un’intensa attività amanuense, lo scrittorio viene ricordato ancor oggi dato che contribuì a preservare nel tempo molti testi greci e romani.
La basilica di San Colombano oggi non si trova più nello stesso luogo di quella fondata da San Colombano . In epoca medievale i monaci scesero più a valle, e fondarono il nuovo cenobio, che fu trasformato e ingrandito nel periodo rinascimentale. Oggi il monastero non esiste più in quanto tale, ed alcuni degli edifici che lo costituivano ospitano diversi musei: il Museo di San Colombano, il Museo della Città di Bobbio, e il Museo della Collezione Mazzolini. La basilica di San Colombano è oggi sede parrocchiale ed è regolarmente visitabile.
La facciata della basilica è piuttosto sobria, spicca il grigio della pietra locale alternata al mattone del portico di ingresso e del rosone. Mentre invece rimarrete sorpresi dalla luminosità della sua navata centrale, sullo sfondo bianco, spicca in alto il fregio con le immagini degli apostoli e un’annunciazione, affrescate dal 1526 in poi, dal pittore lombardo Bernardino Lanzani. Si tratta di figure di grandi dimensioni, ben definite a dalle tinte vivaci, che mostrano influssi della pittura rinascimentale del centro Italia.
In particolare, sull’arco che precede il presbiterio, potrete notare la scena in cui San Colombano consegna la regola ai monaci, che nell’affresco vestono gli abiti scuri dei benedettini.
Ai lati dell’altare maggiore, alle pareti e sulla volta, in epoca barocca vennero affrescati i miracoli e l’ascensione di San Colombano, opera pittorica di Luigi Mussi.
Il monaco irlandese trascorse a Bobbio poco più di un anno, durante questo breve tempo fu protagonista di diversi miracoli, raffigurati negli affreschi barocchi come ad esempio quello in cui lui ammansì un orso, che poco prima aveva sbranato uno dei due buoi, con i quali il santo stava coltivando la terra.
Scendendo in cripta, a metà strada, troverete uno dei gioielli artistici della chiesa: il mosaico pavimentale romanico. Si tratta di un pavimento composto da tessere colorate, suddiviso in diverse fasce, che faceva parte della chiesa medievale, che si trova qualche metro sotto l’edificio rinascimentale. Il Mosaico si osserva attraverso una cancellata, non si può calpestare: più vicino a voi, suddivise in due fasce consecutive vedrete alcune scene ispirate all’Antico Testamento: la storia dei Maccabei, e lotte tra figure mostruose. Mentre nelle fasce più lontane dal vostro punto di osservazione, riconoscerete le rappresentazioni dei mesi abbinati ai differenti mestieri agricoli, e ai segni zodiacali.
Dato che la scala che scende verso la cripta si trova alla fine del pavimento della chiesa primitiva, il mosaico si potrà osservare solo dalla cancellata e purtroppo al contrario. Alla parete, oltre alla monetiera per accendere la luce ( 50 centesimi), troverete comunque le foto che riproducono alcune delle immagini più significative, che vi aiuteranno insieme a delle didascalie nella comprensione delle storie.
Questo mosaico pavimentale costituisce un esempio davvero notevole del periodo medievale. Potrete notare il gusto decorativo degli artisti che lo composero. Questi ad esempio aggiunsero dei fiori dove lo spazio vuoto risultava troppo grande, e non conoscendo ancora la prospettiva, per rendere l’idea dell’esercito ad esempio, moltiplicarono le zampe dei cavalli e le figure dei cavalieri.
Ultima tappa della visita è la cripta, qui si trova la tomba di San Colombano, fu traslato in un sepolcro rinascimentale. Le lastre che rivestono il suo sepolcro sono scolpite con raffigurazione dei miracoli del santo, e qui ritorna il racconto dell’orso; troverete anche un pannello che mostra San Colombano che tiene in mano una città in miniatura: Bobbio con il monastero circondato da mura .
Alle pareti ai lati della tomba di San Colombano potrete ammirare due lastre scolpite risalenti all’ VIII e IX secolo, che un tempo coprivano le tombe degli abati che successero a San Colombano: Attala e Bertulfo. Le lastre tombali mostrano i motivi decorativi tipici del periodo longobardo dal caratteristico gusto irlandese, come il motivo dell’albero della vita e del nastro annodato a matassa, davvero magnifiche!
Nella cripta si trova anche la cancellata, che in passato divideva la chiesa monastica in due settori. Il ferro battuto è lavorato finemente, le sue decorazioni a girali sono molto fitte e lasciano intravedere a malapena ciò che si trova dall’altra parte, è una vera opera d’arte.
Se verrete quindi a Bobbio durante la ricorrenza di San Colombano, vi ricordo che il 22 Novembre 2017 dalle 19:00 iniziano presso la Basilica le celebrazioni dedicate a San Colombano, che continuano il 23 novembre dalle 8:00 del mattino. La celebrazione solenne sarà presieduta dal vescovo nella Chiesa di San Colombano alle 11:00; al termine ci sarà la tradizionale Benedizione del Pane di San Colombano e distribuzione ai fedeli.
Tutti gli appuntamenti li trovate qui: https://www.facebook.com/events/156054038337718/
Inoltre sabato 25 Novembre 2017 alle 16:30 presso l’Auditorium Santa Chiara del Comune di Bobbio, verrà presentato il libro “L’eredità di San Colombano – Memoria e culto attraverso il medioevo” – Edizione multilingue in Francese – Inglese e Italiano a cura di Eleonora Destefanis
http://www.comune.bobbio.pc.it/Leggi_Articolo.asp?IDArt=552
Come arrivare a Bobbio:
Se arrivate da Genova, Torino, Alessandria percorrendo l’A21 prendete l’uscita Piacenza ovest; alla rotonda proseguite diritto lungo Via Primo Maggio e alla prima rotonda prendete la prima uscita a destra e proseguite su Via Luigi Einaudi.
Dopo il semaforo, alla rotonda successiva prendete la seconda uscita e vi immettete nella tangenziale. Seguite le indicazioni per Bobbio, rimanendo in tangenziale alla terza rotonda uscite dalla tangenziale seguendo sempre le indicazioni per Genova/Bobbio e vi immettete nella SS45 proseguite per 40 km fino a Bobbio.
Se invece arrivate da Milano o Bologna percorrendo l’A1 prendete l’uscita Piacenza sud e rimanete in tangenziale seguendo i cartelli che indicano Bobbio. Dopo 7 km prendete alla rotonda la terza uscita in direzione Genova/ Bobbio e immettetevi sulla SS 45 fino a Bobbio.più comodi, gratuiti e senza limiti di tempo a Bobbio si trovano nel piazzale XXV Aprile e nelle vie circostanti, come nella prima parte della Via di Corgnate, nell’ultimo tratto della stessa via i parcheggi sono a pagamento e a tempo limitato. Da qui la chiesa di San Colombano si raggiunge a piedi in pochi minuti passando da Piazza San Francesco, proseguendo lungo la via pedonale Contrada di Porta Nova, svoltando a destra in Via del Pozzo. giungete così in Piazza Santa Fara, percorrete il portico dell’ex monastero e arrivate all’ingresso della chiesa.